In queste pagine ho cercato di riassumere i passaggi salienti di alcune domande fatte appunto a viaggiatori, fotografi, scienziati e molti altri.
giovedì 20 marzo 2014
Interviste
La curiosità per la conoscenza mi porta a domandare a tante persone il perchè di un progetto, di un lavoro, di un viaggio.
mercoledì 19 marzo 2014
Cimici
All'idea di una "cimice" brutalmente schiacciata nella tastiera di un pc da un amico e alla sua domanda circa l'utilità di questi simpatici insetti, mi sono detta perché non raccontargli qualcosa di loro?
In realtà la sua vera domanda era: "Ma chi può mangiarsi degli insetti tanto brutti e puzzolenti?" Andiamo per gradi.
Quelle che volgarmente chiamiamo "cimici che puzzano" sono degli Emitteri che si nutrono normalmente di liquidi, da piante o da animali, che vengono aspirati attraverso una sorta di cannuccia in cui le parti boccali si sono trasformate. Insomma un po' tipo le zanzare o le farfalle.
Tra i più famosi, oltre alle "puzzole" ci sono le cicale e i pidocchi delle piante, tipo la cocciniglia, quelle cosine bianche che spesso festeggiano allegramente sotto le foglie delle piante. Quindi grandi differenze nelle dimensioni delle varie specie, dai pochi millimetri di alcuni pidocchi, ai 5 cm delle cicale; in totale infatti sono circa 70000 le specie di Emitteri conosciuti, di cui il 10 % vive in Europa.
Qualche curiosità: perché alcune fra le specie di questi insetti hanno un odore insopportabile e forte? E' un metodo di difesa, infatti emanare tali sgradevoli odori dovrebbe scoraggiare eventuali predatori. Ci sono delle ghiandoline situate vicino alle zampe posteriori che sono responsabili dell'odore nauseabondo con cui impregnano tutto l'ambiente circostante, foglie comprese. Se ci pensiamo bene, anche alcuni individui della nostra specie utilizzano la stessa tecnica...emettendo sgradevoli odori per tenere alla larga le persone vicine!!!!
Qualche curiosità anche sulle rumorosissime cicale. Ci tengo a dire che sono i maschi a straziare le nostre orecchie durante le giornate estive. La cosa che molti non sanno è che il ciclo vitale delle cicale è molto lungo, e dopo che la femmina ha deposto le sue uova fecondate in steli o sotto cortecce, nascono le larve che si affossano nel terreno per rimanerci anche molti anni. C'è una specie di cicala che fa la sua comparsa una volta ogni 17 anni! Una volta maturati, i giovani ancora senza ali, scavando nel terreno, escono e salgono su un albero dove faranno la muta, a quel punto l'insetto adulto sarà pronto per volare ed andare in cerca del giusto albero da cui succhiare la linfa con la sua proboscide.
Beh ma veniamo alla domanda principale: chi se le mangia?
Uccelli, cavallette e altri piccoli predatori; infatti, nonostante il forte odore ed i colori molto spesso davvero sgargianti e visivamente aggressivi, sono catturati diventando la loro cena.
Di seguito qualche foto di bellissimi Emitteri, tutti cugini della nostra amatissima "puzzola".
In realtà la sua vera domanda era: "Ma chi può mangiarsi degli insetti tanto brutti e puzzolenti?" Andiamo per gradi.
Quelle che volgarmente chiamiamo "cimici che puzzano" sono degli Emitteri che si nutrono normalmente di liquidi, da piante o da animali, che vengono aspirati attraverso una sorta di cannuccia in cui le parti boccali si sono trasformate. Insomma un po' tipo le zanzare o le farfalle.
Tra i più famosi, oltre alle "puzzole" ci sono le cicale e i pidocchi delle piante, tipo la cocciniglia, quelle cosine bianche che spesso festeggiano allegramente sotto le foglie delle piante. Quindi grandi differenze nelle dimensioni delle varie specie, dai pochi millimetri di alcuni pidocchi, ai 5 cm delle cicale; in totale infatti sono circa 70000 le specie di Emitteri conosciuti, di cui il 10 % vive in Europa.
Pidocchi |
Cicala |
Beh ma veniamo alla domanda principale: chi se le mangia?
Uccelli, cavallette e altri piccoli predatori; infatti, nonostante il forte odore ed i colori molto spesso davvero sgargianti e visivamente aggressivi, sono catturati diventando la loro cena.
Di seguito qualche foto di bellissimi Emitteri, tutti cugini della nostra amatissima "puzzola".
[Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1 bis della Legge 633/1941.]
giovedì 6 marzo 2014
Ripetitività
Nonostante abbia avuto la possibilità di studiare tutte queste specialità durante il mio percorso, avevo dimenticato quante similitudini ci possano essere fra aspetti apparentemente così diversi del nostro mondo. E quando ho visto questa immagine ho immediatamente pensato a quanta vera bellezza ci sia intorno.
E non si può parlare di forme ripetitive senza parlare di frattali. Quindi non regolare geometria, ma enti geometrici non convenzionali.
B. Mandelbrot scrive nel 1975 "Les objects fractals" e da qui si sviluppano dei modelli atti a dare una formula matematica a quegli oggetti che fino a quel momento non erano riproducibili con regole matematiche come i fiori, gli alberi, i fulmini, i fiocchi di neve, i cristalli. Quindi la geometria frattale studia forme ripetitive di base che ci consente di trovare le regole per generare alcune forme presenti in natura. Per tanto un frattale è una figura geometrica caratterizzata, dal ripetersi all'infinito, di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta.
Spesso i frattali vanno di pari passo con le biforcazioni e allora si possono fare molti esempi fra le felci le alghe.
E gli esempi che possiamo ritrovare in natura sono davvero tanti: qui a fianco una foto di Brassica oleracea (cavolo romano). Infatti spesso i frattali sono anche in connessione con le spirali: anche il Nautilus possiamo interpretarlo in quest'ottica.
E se parliamo di spirali e ripetitività in natura come non ricordare il DNA! La spirale a doppia elica è un perfetto esempio di come la natura si ripeta.
Ma oltre a ciò le applicazioni che attualmente si fanno dei frattali riguardano organismi marini, i terremoti, la formazione dei fulmini e ancora nell'ingegneria civile e nell'immaging medical: ad esempio la struttura geometrica della vena porta del fegato.
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