Si avvicina il carnevale e se per molti è un momento di sconsiderata allegria, per tanti altri, me compresa, è il momento in cui si può dar sfogo alla fantasia ed alla voglia di vestire i panni di un altro essere. Ogni anno mille idee su come preparare l'abito, un personaggio inventato o un altro animaletto in cui trasformarmi?
Prendo spunto dalla voglia di mascherarsi per parlare di mimetismo. Ho visto su una rivista una foto simile a questa, un ermellino perfettamente mimetizzato nella neve e non ho resistito a pensare che come lui ci sono tantissimi esempi di altri animali che per motivi diversi hanno un "vestito" molto particolare. Non farò una lezione di etologia né scenderò troppo nello specifico, mi limiterò a raccontare alcuni casi noti di mimetismo.
Dato il periodo invernale e la neve (che per dirla tutta quest'anno tarda ad arrivare e ci aggiungo per fortuna!) chi vive in ambienti nivali assume mantelli o livree in linea con l'ambiente circostante. Da qui, volpi artiche, il nostro amico ermellino, orsi polari, esempi comuni anche ai più piccolini, che ci fanno capire quanto sia importante non farsi riconoscere in mezzo a tanta neve bianca, si rischierebbe di essere visti e predati o viceversa, nel caso di un cacciatore come l'orso polare, si tenta di evitare di essere riconosciuti proprio per avvicinarsi il più possibile alla preda.
Poi c'è chi veste i panni di qualcun'altro per sembrare più forte e pericoloso di quanto non sia... è il caso di alcune mosche (Ditteri) che, come fosse carnevale, si mascherano da api o vespe in maniera tale che tutti le temano e si tengano alla larga.
Le sogliole sono dei pesci piatti in grado di rimanere rimanere sul fondo e non farsi vedere dai predatori, aiutate anche da colorazioni molto simili alla sabbia. Qualcosa di simile viene messo in atto anche da dei bellissimi cavallucci marini che riproducono sia per forme e colorazioni, che per movimenti le alghe e le piante acquatiche fra cui passano la maggior parte della loro vita. In questa maniera risulta davvero difficile essere riconosciuti.
Altri due esempi di mimetismo sono quelli del camaleonte e del polpo; la possibilità e la gamma dei colori che questi animali cambiano in tempi anche molto brevi sono di una bellezza sconvolgente. Il camaleonte è in grado di modificare il colore del derma, su cui sono presenti delle cellule pigmentate chiamate cromatofori, le quali possono assumere colorazioni diverse in base alla maggiore o minore concentrazione di pigmenti dovuti a meccanismi sia ormonali che nervosi, permettendogli in tal modo di diventare "invisibile" agli occhi di un predatore o di una preda, così da non esser mangiato o da non far fuggire il pranzo, oppure può assumere colorazioni sgargianti in modo da mettere in fuga possibili e fastidiosi competitori (...ma non solo...).
Anche per il polpo le cose vanno più o meno così: le modalità infatti con cui il polpo modifica in pochi secondi i suoi colori per diventare identico al substrato su cui si sta muovendo, sono di tipo quasi esclusivamente nervoso. Il motivo di tanta rapidità nei "cambi d'abito" è che ogni cromatoforo è innervato singolarmente, pertanto oltre alla velocità assistiamo anche ad infinite possibilità di combinazioni del colore. C'è poi un polpo, chiamato "mimetico" che riesce a imitare in maniera egregia molte forme e movimenti di altre specie marine, (qua) uno dei video con cui potete rimanere meravigliati da cosa riesce a fare!
Diciamo che il regno animale è percorso da esempi di mimetismo in lungo ed in largo, specie umana compresa.
Anche il regno vegetale ci porta esempi di camouflage eccezionale: uno dei casi più noti è quello delle orchidee che imitano alcuni insetti per essere impollinate ma, correlate alle stesse orchidee, esistono insetti quali le mantidi che, a loro volta, imitano perfettamente alcune orchidee per attirare piccoli insetti; questi ultimi non riconoscendo il pericolo, cadono preda della mantide "ingegnosa".
[Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1 bis della Legge 633/1941.]
Prendo spunto dalla voglia di mascherarsi per parlare di mimetismo. Ho visto su una rivista una foto simile a questa, un ermellino perfettamente mimetizzato nella neve e non ho resistito a pensare che come lui ci sono tantissimi esempi di altri animali che per motivi diversi hanno un "vestito" molto particolare. Non farò una lezione di etologia né scenderò troppo nello specifico, mi limiterò a raccontare alcuni casi noti di mimetismo.
Dato il periodo invernale e la neve (che per dirla tutta quest'anno tarda ad arrivare e ci aggiungo per fortuna!) chi vive in ambienti nivali assume mantelli o livree in linea con l'ambiente circostante. Da qui, volpi artiche, il nostro amico ermellino, orsi polari, esempi comuni anche ai più piccolini, che ci fanno capire quanto sia importante non farsi riconoscere in mezzo a tanta neve bianca, si rischierebbe di essere visti e predati o viceversa, nel caso di un cacciatore come l'orso polare, si tenta di evitare di essere riconosciuti proprio per avvicinarsi il più possibile alla preda.
Poi c'è chi veste i panni di qualcun'altro per sembrare più forte e pericoloso di quanto non sia... è il caso di alcune mosche (Ditteri) che, come fosse carnevale, si mascherano da api o vespe in maniera tale che tutti le temano e si tengano alla larga.
Le sogliole sono dei pesci piatti in grado di rimanere rimanere sul fondo e non farsi vedere dai predatori, aiutate anche da colorazioni molto simili alla sabbia. Qualcosa di simile viene messo in atto anche da dei bellissimi cavallucci marini che riproducono sia per forme e colorazioni, che per movimenti le alghe e le piante acquatiche fra cui passano la maggior parte della loro vita. In questa maniera risulta davvero difficile essere riconosciuti.
Altri due esempi di mimetismo sono quelli del camaleonte e del polpo; la possibilità e la gamma dei colori che questi animali cambiano in tempi anche molto brevi sono di una bellezza sconvolgente. Il camaleonte è in grado di modificare il colore del derma, su cui sono presenti delle cellule pigmentate chiamate cromatofori, le quali possono assumere colorazioni diverse in base alla maggiore o minore concentrazione di pigmenti dovuti a meccanismi sia ormonali che nervosi, permettendogli in tal modo di diventare "invisibile" agli occhi di un predatore o di una preda, così da non esser mangiato o da non far fuggire il pranzo, oppure può assumere colorazioni sgargianti in modo da mettere in fuga possibili e fastidiosi competitori (...ma non solo...).
Anche per il polpo le cose vanno più o meno così: le modalità infatti con cui il polpo modifica in pochi secondi i suoi colori per diventare identico al substrato su cui si sta muovendo, sono di tipo quasi esclusivamente nervoso. Il motivo di tanta rapidità nei "cambi d'abito" è che ogni cromatoforo è innervato singolarmente, pertanto oltre alla velocità assistiamo anche ad infinite possibilità di combinazioni del colore. C'è poi un polpo, chiamato "mimetico" che riesce a imitare in maniera egregia molte forme e movimenti di altre specie marine, (qua) uno dei video con cui potete rimanere meravigliati da cosa riesce a fare!
Diciamo che il regno animale è percorso da esempi di mimetismo in lungo ed in largo, specie umana compresa.
Anche il regno vegetale ci porta esempi di camouflage eccezionale: uno dei casi più noti è quello delle orchidee che imitano alcuni insetti per essere impollinate ma, correlate alle stesse orchidee, esistono insetti quali le mantidi che, a loro volta, imitano perfettamente alcune orchidee per attirare piccoli insetti; questi ultimi non riconoscendo il pericolo, cadono preda della mantide "ingegnosa".
[Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d'autore, vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65 comma 2 e 70 comma 1 bis della Legge 633/1941.]