E poi capita che in una domenica di fine giugno invece di scegliere il mare, ti lasci convincere da un invito inaspettato di un gruppo di nuovi amici ad andare all'Orrido di Botri. Beh occasione perfetta per visitare finalmente questa Riserva Naturale di cui ho sempre sentito parlare dall'epoca universitaria.
Partenza con calma direzione Bagni di Lucca passando da Borgo a Mozzano (LU), sosta al "Ponte del diavolo", selfie di rito e poi dritti dritti verso la Riserva Naturale tramite una strada tortuosa che fa però apprezzare i dintorni di questa area della Garfagnana e dell'Appennino toscano. Infatti questo paradiso naturalistico si trova nella provincia di Lucca, vicino a Tereglio, nella Val Fegana.
Prima di tutto ci tengo a spiegare che si chiama orrido in quanto in italiano i più famosi canyon si definiscono orridi o forre ovvero forme di erosione prodotte dall'attività di scavo dell'acqua sul terreno. Beh io non sono mai stata nel Grand Canyon in Arizona, però posso garantirvi che in Toscana abbiamo un esempio splendido di canyon in miniatura.
Infatti l'Orrido di Botri è una gola calcarea con pareti ripidissime scavate dall'acqua del torrente Rio Pelago. Il percorso di camminata all'interno dell'alveo del torrente, deve essere svolto con un caschetto che si può noleggiare all'inizio del cammino a Ponte a Gaio e soprattutto con degli scarponcini da trekking, in quanto si cammina sui massi, molti dei quali immersi in acqua e tanti sono scivolosi! E' necessaria la massima attenzione durante tutto il percorso, per evitare di cadere, cosa piuttosto facile purtroppo.
Beh detto questo, ci aspetta un bel percorso continuamente alternato fra zone più aperte ed alberate e gole strettissime dove si possono ammirare gli strati calcarei che sembrano rincorrersi e scortarci in un continuo di colori ed onde geologiche e di vegetazione. Bene finito il momento poetico, posto qui alcune foto che rendono l'idea, anche se minima, dell'ecosistema in cui ci si può immergere per qualche ora. C'è anche la possibilità di fare un tuffo rapidissimo in piscine naturali in cui l'acqua è molto più profonda, ma qui non pensate di rimanere a "sguazzare" beati per più di qualche secondo, l'acqua infatti è ad una temperatura di circa 7-8°C. Posso garantirvi che piedi e caviglie in alcuni momenti sembravano avere vita propria a causa dell'acqua fredda in cui si deve camminare per alcuni tratti, comunque quasi mai sopra il ginocchio. Poi arriva la fame ed un panino ed un po' di frutta su qualche masso più largo ci è sembrato il luogo ideale.
Vi metto il link del Corpo Forestale dello Stato in cui si parla della Riserva in questione nei dettagli: Corpo Forestale dello Stato - Riserva Naturale Statale Orrido di Botri
Personalmente spero di tornarci per finire il percorso (devo ammettere che causa orario, non abbiamo completato il percorso fino al luogo denominato Le Piscine, in quanto si impiegano più o meno 120 minuti per arrivarci ed altrettanti per tornare) e per godere con più attenzione della fauna presente. Sono stata però molto fortuna al termine della passeggiata a vedere un neurottero di cui purtroppo non ho scattato foto.
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